martedì 16 febbraio 2016

Recensione "Parigi è sempre una buona idea" di Nicolas Barreau


Titolo: Parigi è sempre una buona idea
Autore: Nicolas Barreau
Editore: Feltrinelli
Pagine
264
Prezzo: 15.00
Genere: Narrativa
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TRAMA:
Talentuosa illustratrice, Rosalie è famosa per i biglietti d'auguri personalizzati che realizza a mano. Ed è un'accanita sostenitrice dei rituali: il café crème la mattina, una fetta di tarte au citron nelle giornate storte, un buon bicchiere di vino rosso dopo la chiusura della papeterie. I rituali aiutano a fare ordine nel caos della vita, ed è per questo che ogni anno, per il suo compleanno, Rosalie fa sempre la stessa cosa: sale i 704 gradini della Tour Eiffel fino al secondo piano e, con il cuore in gola, lancia in aria un biglietto su cui ha scritto un desiderio. Ma finora nessuno è mai stato esaudito. Tutto cambia il giorno in cui un anziano signore entra come un ciclone nella papeterie. Si tratta del famoso scrittore per bambini Max Marchais, che le chiede di illustrare il suo nuovo libro. Rosalie accetta felice e ben presto i due diventano amici, La tigre azzurra ottiene premi e riconoscimenti e si aggiudica il posto d'onore in vetrina. Quando, poco tempo dopo, un affascinante professore americano, attratto dal libro, entra in negozio, Rosalie pensa che il destino stia per farle un altro regalo. Ma prima ancora che si possa innamorare, ha un'amara sorpresa. Perché l'uomo è fermamente convinto che la storia della Tigre azzurra sia sua...


RECENSIONE:
Cosa viene in mente se dico: Parigi? Atmosfera romantica e rilassante; viuzze strette, ricche di botteghe e negozietti curiosi... E' proprio in uno di essi "Luna Luna" che si svolge gran parte della vicenda narrata in questo libro. Luna Luna è una papeterie, ovvero una cartoleria che permette a Rosalie, protagonista della storia, di dare libero sfogo alla sua creatività e al suo talento come pittrice dipingendo biglietti di auguri e dei desideri, proprio come quelli che ad ogni compleanno lancia dalla Tour Eiffel e che mai si avverano. 

"E' magnifico!" gridò. "Dall'alto è tutto diverso." "Ogni tanto è bene guardare le cose nel loro insieme, " disse la tigre azzurra. "E per farlo bisogna osservarle dall'alto, oppure da lontano. Solo in questo modo si capisce che tutto è collegato"

Rosalie condivide il suo tempo con il cane e il suo fidanzato e la sera affida i suoi pensieri ad un taccuino in cui scrive la cosa più bella e più brutta successe nella giornata. Solo un giorno non avrà nulla da scrivere, o meglio, non riuscirà a trovare il tempo per farlo! Tra una consegna e l'altra, i lavori di Rosalie si fanno riconoscere e presto il suo talento viene notato da un editore che dopo aver spinto uno dei suoi scrittori di maggior successo ad inventare una nuova storia, gli propone questa ragazza per illustrare il suo libro.
Max Marchais e Rosalie grazie a questo progetto diventano amici, oltre che colleghi ma si troveranno ad affrontare alcune problematiche legate al frutto dei loro sforzi "La Tigre azzurra": storia scritta da Max Marchais, illustrata da Rosalie ma che a quanto pare ha qualcosa a che fare con un americano che entrambi non conoscono.

"Parigi è sempre una buona idea, aveva detto sua madre. Non importa se sei felice o triste, non importa se sei innamorato o no. Anzi, quando sei triste o non sei innamorato, Parigi è addirittura un'ottima idea."

 Robert, l'americano spocchioso, stupito di aver trovato pubblicata una storia che sua madre gli narrava da piccolo, si indispettisce e accusa Rosalie e Max di avergli rubato la storia.
Rosalie non accetta una simile accusa ma più l'americano entra nei dettagli più si capisce che qualcosa non quadra e vuole andare a fondo della questione. In questo viene aiutata da Robert che, ovviamente, approfitta del tempo a disposizione a Parigi per capirci qualcosa di più. 
Dopo varie ricerche, cadute, nascondigli, sguardi e confronti un'ipotetica soluzione inizia a delinearsi, ma è solo alla fine che si riescono a collegare tutti i tasselli e a quel punto si capisce perchè Parigi è sempre una buona idea!

""Si dice", iniziò lo scrittore, "che qualunque vicenda della vita, per quanto irrilevante, racchiuda in sè ogni cosa, quello che ci siamo lasciati alle spalle e quello che abbiamo ancora davanti. Perciò se mi chiedete che cosa è successo, vi rispondo: tutto, e niente.""

MIA OPINIONE:
Libro scorrevole, ironico, divertente. E' stata una piacevole lettura che normalmente si potrebbe terminare in 4-5 giorni. Io per vari motivi l'ho dilungata un pò di più ma è stato piacevole ritornare ogni volta, anche per poco, in quella cartoleria, in quella città. Lo consiglio a chi non crede alle coincidenze, o meglio a chi crede che a tutto ci sia una spiegazione. Il perchè lo scoprirete solo alla fine!

VOTO 

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